Può un giocatore come Joaquin conquistare l’amore di un’intera tifoseria in appena due stagioni? La risposta è sì, Joaquin può. L’andaluso è un esterno di centrocampo che può giocare da ambo i lati (pur preferendo il destro) e può essere schierato anche sul fronte d’attacco, è quel tipo di giocatore che ti fa innamorare per la classe ed il dribbling sopraffini ma ti fa anche arrabbiare perché si perde facilmente nella bellezza delle sue stesse giocate. Procediamo con ordine e narriamo la carriera, ancora non conclusa, di Joaquin: l’andaluso che ha stregato la Fiorentina.
– Cuore andaluso
Joaquin Sanchez Rodriguez, noto come Joaquin, nasce il 21 luglio 1981 a El Puerto de Santa Maria, nel cuore dell’Andalusia. Andaluso fino al midollo si lega ai colori bianco-verdi del Betis Siviglia, club in cui cresce calcisticamente e, nel 2000, fa il suo esordio in Segunda Division con la prima squadra. La stagione 2000/2001 è anche quella in cui i Verdiblancos tornano in Primera Division dopo un anno di assenza. Grazie a prestazioni di buon livello, l’attaccante diventa ben presto uno dei titolari della squadra con cui resterà fino al 2006 collezionando 208 presenze, 32 reti, 6 assist e vincendo una Copa del Rey.
– Nazionale
Joaquin viene lanciato da giovanissimo in una nazionale spagnola con nomi da urlo e tanti giovani promettenti. Inizia molto bene e si guadagna la convocazione per i mondiali di Corea dove sulla fascia imperversa in continuazione e fa trasparire la sua classe cristallina. Purtroppo l’andaluso rimarrà alla storia di quel mondiale solamente per aver sbagliato il rigore decisivo costato l’eliminazione ai quarti delle furie rosse per mano della Corea del Sud padrone di casa. Nonostante ciò viene convocato per gli europei del 2004 e per il mondiale 2006 pur venendo impiegato con discontinuità.
– Epilogo basco e Valencia
A causa di alcune incomprensioni con la dirigenza del Betis, nel 2006 viene ceduto al Valencia per 25 milioni e diventa l’acquisto più oneroso nella storia dei murciélagos. Con il Valencia l’attaccante disputa cinque stagioni ad alto livello totalizzando 216 presenze, 30 reti e 31 assist oltre a vincere un’altra Copa del Rey, disputare numerose partite nelle competizioni europee e diventare uno degli elementi di punta della compagine spagnola.
– L’impresa di Malaga
Nel 2011 l’attaccante passa al Malaga dove, insieme a compagni del calibro di Santi Cazorla e di un giovane Isco, nonostante abbia già trent’anni, gioca un calcio di altissimo livello conquistando alla sua prima stagione l’accesso alla fase a gironi della Champions League per la prima volta nella storia del club. Nella successiva edizione della coppa europea i “los Boquneros” vengono eliminati solamente ai quarti di finale dal Borussia Dortmund, futuro finalista. In quella edizione lo spagnolo giocherà dieci partite mettendo a segno tre gol.
– Joaquin e l’esperienza alla Fiorentina
Il 2013 è l’anno dell’arrivo a Firenze per Joaquin che rimarrà in Italia solo per due stagioni senza grandi exploit tranne uno che lo farà amare per sempre dal popolo viola: è il 20 ottobre e al Franchi arriva la Juventus. La squadra di Matri, Vucinic, Barzagli e compagni chiude il primo tempo in vantaggio per due reti a zero ma nel secondo tempo qualcosa cambia: la doppietta di Giuseppe Rossi riequilibra il match e lo spagnolo segna la rete del sorpasso con la gara che sarà definitivamente chiusa in seguito al terzo gol dell’attaccante. Il match passerà alla storia della Fiorentina per la sua epicità e scatenerà la gioia dei tifosi fiorentini.
Una città ricca d’arte e storia come Firenze non poteva che innamorarsi di un artista come Joaquin Sanchez ed ammirarlo in azione con la maglia della Fiorentina durante momenti decisivi di accesa rivalità come quello appena raccontato.
– Ritorno a casa, record e futuro
Il 31 agosto 2015, dopo nove anni, Joaquin torna al Betis. Il 2 settembre 2018 l’andaluso scrive un’altra pagina della sua storia e in quella del derby di Siviglia: il Betis non vince un incontro in casa con i rivali da dodici lunghi anni. Joaquin entra al minuto 75 e poco dopo insacca di testa il gol della vittoria e dell’apoteosi bianco-verde riconsegnando così dignità ai suoi tifosi. Non poteva che deciderlo lui il derby essendo tifoso, bandiera e capitano del Betis.
A dicembre 2019 lo spagnolo rinnova il contratto per un altro anno (quindi fino al 2021) dimostrando, nel febbraio successivo, che può ancora fare la differenza con un gol da calcio d’angolo, l’ennesima perla della sua carriera. Gol olimpico a parte, l’andaluso ha poi raggiunto quota otto gol (non accadeva dal 2003/04) e superato Raul nella classifica delle presenze nel campionato spagnolo (rimanendo secondo solo a Zubizarreta).
Tutti record secondari se pensiamo al fatto che l’esterno nel 2020, a trentanove anni, diventa il giocatore più anziano a segnare una tripletta nella Liga (infrangendo un record che vigeva dal 1964) e sale al terzo posto, in coabitazione con Xavi, nella classifica dei migliori assist-man del secolo nella lega iberica (ben 94 passaggi chiave). È proprio vero che Joaquin è eterno e non ha ancora intenzione di smettere di stupire.