Si legge in 7 minuti

Ha fatto la storia del club più importante del Meridione e della sua Nazionale, silenzioso e carismatico, mai una parola fuori posto. Stiamo parlando di Marek Hamsik, centrocampista slovacco e punto di riferimento del Napoli e della Slovacchia per molti anni. Ripercorriamo la sua biografia nelle righe che seguono, aiutandoci con il post a cura di Diretta-Napoli.com, sito dedicato alle ultime news sul Napoli Calcio. Buona lettura!

Marek Hamsik capitano del Napoli
Marek Hamsik capitano del Napoli. Fonte: football.ua, Autore: Илья Хохлов [CC BY-SA 3.0]

– Gli inizi di Marek Hamšík

Marek Hamsik nasce il 27 luglio 1987 a Banská Bystrica ed inizia a praticare il calcio in età veramente precoce: a quattro anni già milita in una squadra (lo Jupie Podlavice) ed a undici mette a segno sedici reti in un solo match mostrando a tutti il suo congenito vizio del goal. La stagione successiva segna undici gol in 38 presenze ufficiali (quasi una rete ogni tre partite).

L’ottimo rendimento procura al centrocampista un provino con lo Sparta Praga che ha esito positivo ma, a causa di problemi burocratici, il trasferimento non va a buon fine e la trattativa naufraga. Il mancato ingaggio del giocatore offre allo Slovan Bratislava l’occasione perfetta e la società decide così di acquistarlo nell’estate del 2002. A sole due settimane dal suo esordio in prima squadra, ancora diciassettenne, Marek Hamsik realizza la sua prima rete con la nuova compagine.

– La parentesi al Brescia

Ad accorgersi delle potenzialità di Marek Hamsik è il Brescia che lo acquista per sessantamila euro. Lo slovacco esordisce in Serie A nel marzo del 2005, stagione che purtroppo si conclude con la retrocessione dei lombardi. Il campionato cadetto si rivelerà però perfetto per il giocatore che inizia a illustrare tutto il suo repertorio: nel 2005-06 non segna nessuna rete (succederà solo un’altra volta) ma nel campionato successivo farà grandi cose con le “Rondinelle“.

Piccola curiosità: Hamsik diviene rigorista della squadra grazie alle 56 realizzazioni consecutive in allenamento fatte ai due portieri militanti nel Brescia: Viviano e Agliardi. Nel campionato 2006-07 – quello post Calciopoli, in cui la Serie B era praticamente una Serie A secondaria – si mette in mostra andando in doppia cifra (dieci reti) nei quaranta match disputati.

– Hamsik ed il Napoli: storia di un grande amore

Il Napoli su decisione di Pierpaolo Marino, direttore sportivo partenopeo, acquista Marek Hamsik dal Brescia per cinque milioni e mezzo. Il giocatore sceglie la maglia numero 17 e dall’arrivo per lui ci saranno molte grandi responsabilità. La campagna acquisti azzurra del 2007 (che tra gli altri porta all’ombra del Vesuvio anche il Pocho Lavezzi) è molto contestata ma tanti tifosi si ricrederanno quasi subito. A tal proposito, c’è una leggenda narrante che Pierpaolo Marino avrebbe affermato che in caso di fallimento dello slovacco lui si sarebbe ritirato dal calcio. Vera o falsa che sia, ha avuto ragione il dirigente.

Il primo gol (tra l’altro molto bello) del centrocampista nel massimo campionato italiano avviene il 16 settembre 2007 durante Napoli-Sampdoria. Dopo essersi sbloccato, Hamsik continua a segnare (da ricordare la sua fondamentale doppietta alla Lazio) e a fine anno diviene il miglior marcatore azzurro con nove reti realizzate senza calciare nessun rigore.

Contro il Panionios il neo-giocatore azzurro sarà anche l’ultimo calciatore di una squadra italiana a segnare nella storia del torneo Intertoto. Intanto, arrivano già i primi riconoscimenti per lo slovacco: il 19 gennaio 2009 vince l’Oscar del Calcio AIC come miglior giovane, arrivando davanti a prospetti come Sebastian Giovinco e Mario Balotelli. Nonostante l’ottima annata la storia è solo all’inizio e, dopo l’arrivo di Mazzarri a Napoli, sarà tutta un crescendo.

Un giovanissimo Marek Hamsik appena arrivato al Napoli
Un giovanissimo Marek Hamsik appena arrivato al Napoli. Fonte: commons.wikimedia.com, Autore: Steindy [CC BY-SA 3.0]

– Il Napoli di Mazzarri

Fin da subito “Marekiaro” Hamsik è un punto fermo del Napoli disegnato da Mazzarri con il gioco che ruota su di lui e Lavezzi (oltre che alle varie punte, prima Quagliarella ed in seguito Cavani).

Chiamato a sostituire Donadoni, l’ex allenatore della Reggina arriva sulla panchina partenopea nel corso del campionato 2009/10 e, il 31 ottobre 2009, il centrocampista azzurro firmerà la sua prima doppietta agli ordini del toscano. La doppietta di Torino contro la Juventus entrerà nella storia azzurra: i campani recuperano il passivo di due reti a zero e nel finale portano a termine la rimonta vincendo nel capoluogo piemontese dopo oltre vent’anni.

Nella stessa stagione, il 13 marzo 2010, il centrocampista indosserà per la prima volta la fascia di capitano diventando il più giovane nella storia della compagine partenopea. A fine anno calcistico il giocatore supererà il suo score precedente raggiungendo quota dodici reti.

Nel marzo del 2011 Hamsik diviene di nuovo calciatore slovacco dell’anno (un riconoscimento che avrà diverse volte) e, con le sue undici marcature, trascina il Napoli alla qualificazione in Champions League raggiungendo delle vette che, in quanto a emozioni e sentimenti, non raggiungerà più. Tra i traguardi previa citati c’è anche la Coppa Italia che porta la sua firma nella finale vinta ai danni dei rivali juventini.

– L’era Benitez

Nella stagione 2013/14 giunge sulla panchina del Napoli l’ex-allenatore del Chlesea Rafa Benitez che vede Hamsik più come un trequartista posizionandolo infatti dietro i due terminali d’attacco. Lo slovacco ha un buon inizio e, anche a causa di un infortunio che lo tiene fuori dai giochi per circa due mesi, non riesce ad incidere più di tanto facendo crollare la sua media realizzativa: in due anni agli ordini dello spagnolo il centrocampista segna gli stessi gol delle stagioni con Mazzarri.

Nonostante l’insoddisfacente periodo di forma il calciatore nel 2014 riesce a vincere la sua seconda Coppa Italia (risultando ancora decisivo contro la Juventus, questa volta con un assist) e, dato l’addio di Paolo Cannavaro, diventa anche capitano designato dei partenopei oltre a toccare quota trecento presenze con gli azzurri.

– La cavalcata con Sarri

Con Maurizio Sarri in panchina, Marek Hamsik ritorna al suo antico splendore. Durante il periodo in cui il tecnico allena gli azzurri (dal 2016 al 2018) lo slovacco dà il meglio di sé: il centrocampista infatti raggiunge e supera il primato di Maradona in quanto a goal realizzati in campionato e passa anche le 100 segnature azzurre tra campionato e Champions League. L’ottimo periodo è confermato a febbraio 2017 dove il partenopeo segna la sua prima tripletta e a dicembre 2017 quando diviene il miglior marcatore della storia del Napoli.

L’anno più magico resta però il 2018 quando il Napoli accarezza il sogno Scudetto naufragato in due giorni a causa dei fatti di Inter-Juventus e Fiorentina-Napoli.

– Fine corsa

Dopo aver sfiorato il titolo italiano, Sarri lascia il Napoli ed arriva Ancelotti. Qui c’è davvero poco da dire: il rapporto tra il giocatore e l’ex allenatore del Milan, salvo alcuni sussulti come la vittoria contro il Liverpool, non decolla mai pienamente e lo porta all’addio del 2 febbraio 2019 dove lo slovacco giocherà l’ultima partita in maglia azzurra. L’unica nota positiva del periodo ancelottiano? Aver superato Bruscolotti in quanto a presenze con la maglia partenopea, è il lascito di Hamsik.

Hamsik in un Barcellona-Napoli del 2014
Hamsik in un Barcellona-Napoli del 2014. Fonte: commons.wikimedia.org, Autore: Clément Bucco-Lechat [CC BY-SA 3.0]

– L’esperienza cinese di Marek Hamsik

La nuova avventura di Hamsik è il trasferimento in Cina, al Dalian Pro. L’esito non è particolarmente felice poiché il giocatore conferma di essere in fase calante al punto da riuscire a segnare solo due reti senza dare quel contributo che ci si aspettava pur effettuando diverse prestazioni di livello.

Dopo due stagioni si trasferisce al IFK Göteborg dove esordisce nell’aprile del 2021 e gioca tutt’ora.

– Nazionale

Marek Hamsik diviene fin da subito colonna portante della Slovacchia e nel 2003 già esordisce nell’Under 17 della sua Nazionale giocando nel 2007, a meno di 20 anni, la sua prima partita in nazionale maggiore.

Dopo la prima convocazione, il giocatore diviene parte della selezione in pianta stabile e nell’ottobre dello stesso anno sigla la sua prima rete (contro il San Marino). Nel 2009 indossa per la prima volta la fascia di capitano e gioca i Mondiali del 2010 incontrando ai gironi l’Italia campione del Mondo e battendola per 3 a 2. Si qualifica alla fase successiva ma viene eliminato dall’Olanda finalista.

La Slovacchia non si qualifica per l’Europeo 2012 ma si rifarà in quello del 2016 dove il centrocampista si fa notare con un assist e un goal. Al momento Hamsik detiene più di 100 presenze in nazionale ed è anche il miglior marcatore della sua storia con più di 25 reti.

– Curiosità

Hamsik è sposato dal 2014 con Martina Franová da cui ha avuto tre figli e tra l’altro, è anche il cognato di un suo ex compagno di squadra – Walter Gargano – che ha sposato la sorella. Il giocatore in realtà è un destro naturale ma fin dagli inizi ha imparato a usare il sinistro tanto che a un certo punto della sua carriera, praticamente non c’è stata differenza tra i due piedi.

Questa era la storia di Marek “Marekiaro” Hamsik, un giocatore che per il Napoli ha dato tutto e che, probabilmente, avrebbe meritato qualcosa in più in cambio.