Edinson Cavani è stato ed è tuttora uno degli attaccanti più decisivi del calcio mondiale: in carriera ha segnato 348 reti in 582 partite disputate con squadre di club raggiungendo una media di 0,6 gol a partita. Il giocatore è anche il miglior marcatore della storia del Paris Saint Germain con 200 reti e con il club parigino ha vinto cinque volte il campionato francese, cinque supercoppe francesi e quattro coppe di Francia. In Italia “El matador uruguagio” ha vestito le maglie di Palermo e Napoli ed è proprio nella città partenopea che è divenuto un idolo.
– El botija
Cavani nasce il 14 febbraio 1987 a Salto (in Uruguay) e non è da subito “El Matador”. L’attaccante inizia la carriera con la squadra della sua città per poi passare nelle giovanili del Danubio dove, a causa del suo fisico esile e fragile, viene soprannominato “El Botija” che in uruguagio significa bambino. Nonostante la fragilità fisica si mette in mostra nelle giovanili ed esordisce in prima squadra nel 2006 durante il torneo di Clausura. Nello stesso anno il numero 9 risalta anche nel Torneo di Viareggio dove mette a segno il gol vittoria contro la Primavera del Messina.
Le prestazioni di Cavani attirano ben presto l’interesse dei club europei e a vincere la concorrenza è il Palermo di Maurizio Zamparini che, nel gennaio 2007, riesce ad acquistare il talento uruguagio per la somma di cinque milioni.
– La nascita del matador
È negli anni in Sicilia che Edinson inizia a far vedere il suo mostruoso potenziale: a Palermo in tre anni e 117 presenze mette a segno 37 reti. Inizialmente schierato come esterno d’attacco formerà, insieme ad Amauri e Miccoli, uno degli attacchi più forti della storia del club nonostante dal gennaio 2007 al giugno 2008 segni solo 7 gol in 44 presenze. Nelle stagioni 2008/09 e 2009/10 la media realizzativa del matador cresce esponenzialmente. Nella sua ultima stagione in rosanero, dopo diversi cambi di allenatore e l’arrivo di Delio Rossi, l’attaccante riesce a realizzare un totale di 13 reti in campionato.
Gli anni in rosanero sono stati davvero belli nonostante i tanti cambi di allenatore. In particolare ricordo l’ultimo anno, quando Delio Rossi mi diede tanta fiducia: ho segnato tante reti con Miccoli, io e lui eravamo una grandissima coppia.
– La maturità all’ombra del Vesuvio
Se Palermo ha rappresentato la prima tappa europea e la prima piazza con cui potersi confrontare fuori dai confini di casa, gli anni partenopei sono stati quelli della maturazione calcistica ed umana per Cavani. L’attaccante arriva al Napoli il 22 luglio 2010 per 17 milioni di euro, resta all’ombra del Vesuvio per tre anni ricchi di emozioni in cui totalizza ben 104 reti formando con Lavezzi ed Hamsik un tridente offensivo formidabile. Nella stagione 2010/11 el matador trascinerà i partenopei fino alla qualificazione in Champions League con le sue 26 reti in campionato, tra cui una storica tripletta alla Juventus.
Il campionato successivo vede il Napoli superare la fase a gironi della Champions per poi essere eliminato agli ottavi dal Chelsea futuro campione, nella competizione europea il calciatore uruguaiano segnerà comunque cinque reti in otto presenze. L’attaccante avrà però in ambito nazionale una piccola consolazione: nella stessa stagione gli azzurri riusciranno a trionfare nella Coppa Italia.
L’ultima stagione col Napoli è la più prolifica: Cavani segna un totale di 38 reti, 29 delle quali in campionato che gli valgono il titolo di capocannoniere della Serie A. Prima dell’uruguagio solamente un altro giocatore azzurro aveva vinto tale riconoscimento: Diego Armando Maradona.
– Ici c’est Paris
Nell’estate del 2013 lascia Napoli trasferendosi al Paris Saint-Germain per poco meno di 65 milioni. A Parigi Edinson Cavani si afferma definitivamente anche in ambito europeo. Con il club francese si laurea per due volte capocannoniere della Ligue 1 e nel 2018 le sue prestazioni gli permettono di vincere il Golden Foot. Con 200 gol è attualmente il miglior marcatore della storia del PSG.
Negli anni parigini Cavani si è messo in luce non solo per i suoi gol ma anche per la sua umiltà e per la sua disponibilità al sacrificio, qualità che gli hanno permesso di coesistere con campioni dall’ego smisurato come Ibrahimovic e Neymar.
– La chiamata del Manchester United
Il cinque ottobre 2020, rimasto svincolato, il bomber uruguagio si aggrega alle file del Manchester United firmando un contratto annuale con opzione di allungamento per la stagione calcistica successiva. L’esordio del giocatore con i “Reds” ha luogo diciannove giorni dopo l’ufficialità del suo acquisto. Nelle diciotto partite di Premier League disputate, Cavani mette a segno sei reti e sforna due assist per i compagni. L’unica nota stonata dell’avventura inglese è però la squalifica per tre giornate (con conseguente multa di centomila sterline) rimediata a causa di un post ritenuto razziale.
– Cavani tra nazionale e futuro
Edinson Cavani è anche una leggenda per la nazionale uruguayana: si trova al terzo posto per presenze (116) e al secondo posto per gol realizzati (50) preceduto solamente dal suo compagno di reparto Luis Suarez. Con “la Celeste” ha aggiunto un altro titolo al suo palmares: la Copa America del 2011. Nel mondiale 2018 è inoltre riuscito a trascinare la sua nazionale ai quarti del mondiale eliminando con una doppietta il Portogallo di Cristiano Ronaldo, un’altra impresa compiuta dal matador.
Al momento l’attaccante ha il contratto in scadenza a giugno 2021, le voci di mercato si rincorrono e ogni anno vogliono Cavani sempre più vicino ad un clamoroso ritorno in Italia. Quello che è certo è che allenatori, tifosi e fantallenatori farebbero carte false per rivedere Edinson Cavani, el matador uruguagio, in Serie A ed al fantacalcio.