Quando si parla di attaccanti italiani non si può non fare il nome di Tommaso Rocchi, l’attaccante veneziano che ha scritto importanti pagine di storia con Empoli e Lazio. Rocchi poteva giocare nel ruolo di prima o seconda punta ed era un giocatore dotato di rapidità, tecnica, discreto feeling con il gol e la tanta tanta abnegazione che lo ha reso celebre. In quest’articolo ripercorreremo insieme la storia e le gesta dell’ex capitano della Lazio, vero e proprio precursore dell’attaccante moderno.
– I primi calci e la gavetta di Tommaso Rocchi
Tommaso Rocchi nasce a Venezia il 19 settembre 1977 e da piccolo, seguendo i passi dei due fratelli maggiori, inizia a tirare i primi calci al pallone in una scuola calcio della città: l’Alvesiana. A nove anni l’attaccante si trasferisce al Venezia-Mestre dove si forma calcisticamente. Una volta arrivato alla categoria Giovanissimi, Rocchi rifiuta il contratto offerto dal Palermo di patron Zamparini e decide di trasferirsi alla Juventus.
Con la Primavera bianco-nera il veneziano vince il campionato 1993/94 per poi approdare in prima squadra nel ’95 senza, però, mai giocare una partita. La squadra torinese manda il giocatore a farsi le ossa in Serie C dandolo in prestito a Pro Patria, Saronno, Fermana e Como facendogli così collezionare in tutto 121 presenze e 36 gol in quattro stagioni di gavetta.
– Le stagioni in B ed il grande salto
Nel 2000 Rocchi viene acquistato da una squadra facente parte del campionato cadetto: il Treviso. Dopo una stagione culminata con la retrocessione, seppur con otto gol segnati, il veneziano decide di effettuare il passaggio all’Empoli mantenendo così la categoria.
Negli anni toscani l’attaccante si distingue per il suo sacrificio (dovrà rinunciare al ruolo di prima punta in favore di giocatori più esperti), per il suo feeling con il gol e per il contributo fondamentale dato alla squadra in fase d’attacco. In maglia azzurra il veneziano vivrà tre momenti importanti: la promozione in Serie A avvenuta nel 2002, il gol valso la vittoria a San Siro contro il Milan e, appena una settimana dopo, la tripletta alla “sua” Juventus nel 3-3 finale. Dopo 119 presenze, 30 gol e due assist l’esperienza toscana giunge al termine e l’attaccante riceve la chiamata della Lazio dove approda nel 2004.
– Bandiera bianco-celeste
Tommaso Rocchi viene acquistato dalla Lazio del neo-presidente Lotito il 31 agosto 2004, ultimo giorno di calciomercato. La prima stagione in bianco-celeste è complicata e la salvezza viene agguantata solo all’ultima giornata ma l’attaccante riesce ad entrare da subito nel cuore dei tifosi grazie al gol nel derby del 6 gennaio 2005.
Col passare delle stagioni il veneziano diventa un punto fermo della squadra romana sia dentro che fuori dal campo e formerà insieme a Goran Pandev una delle coppie d’attacco più forti nella storia del club. Le cose vanno alla grande e Rocchi si guadagna anche la convocazione in nazionale nel 2006. In seguito l’attaccante vince una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e, nel campionato 2011/12, contro il Cagliari raggiunge quota cento gol in maglia laziale.
Quella con la Lazio è l’esperienza più importante sia dal lato professionale che da quello emotivo per la punta, diventa infatti uno dei migliori attaccanti visti in maglia bianco-celeste: sommando tutte le competizioni saranno 105 le reti messe a segno da Rocchi in 293 presenze con la squadra laziale. L’amore della tifoseria nei confronti del veneziano è condensato tutto in questa sua frase:
Quando vado a bere un caffè al bar, i laziali mi dicono ancora: “Buongiorno capitano”.
In seguito all’esclusione stabile dai titolari avvenuta per mano del nuovo allenatore Petkovic ed ai vani tentativi di convincimento la storia con le aquile volge al termine e nel gennaio 2013 Rocchi decide di giocarsi le ultime carte all’Inter.
– Milano e fine carriera
La parentesi con i nero-azzurri non è una delle più felici: la squadra attraversa un periodo di grande crisi e l’attaccante è tra i più criticati, spesso anche ingiustamente, nonostante in campo dia tutto se stesso. L’avventura milanese si conclude al termine della stagione con un magro bottino di tre reti in quindici presenze totali e, nel novembre dello stesso anno, Rocchi si trasferisce al Padova con cui disputerà venti partite mettendo a segno cinque reti. Nel 2014 termina anche l’esperienza in Serie B e, prima di appendere gli scarpini al chiodo, il veneziano decide di andare a giocare in Ungheria dove disputerà due stagioni con Haladàs e Tatabànya tra alti e bassi senza grandi risultati.
In seguito alle annate deludenti e a diversi infortuni Tommaso Rocchi dice addio al calcio giocato nell’agosto del 2016. Una volta finita la carriera da calciatore professionista, il veneziano opta per intraprendere quella di allenatore. Dal 2016 infatti l’ex attaccante fa parte dello staff bianco-celeste ed ha allenato diverse categorie, partendo dai Giovanissimi provinciali, fino ad essere nominato allenatore in carico dell’Under 15 nel 2019. Questo è stato Tommaso Rocchi, precursore dell’attaccante moderno ed uomo squadra fin dalla gioventù.