Si legge in 7 minuti

Si può dire che un giocatore sia diventato un simbolo della propria nazionale anche senza essere un goleador o un giocatore dalla tecnica sopraffina? Certo che si può se ti chiami Darijo Srna, vera e propria colonna per anni dello Shakhtar Donetsk che ha chiuso la carriera al Cagliari, nel nostro campionato, nella squadra che fu del grande Gigi Riva. Ma, come per tutti i calciatori che poi hanno fatto la storia del proprio Paese, non è stato tutto rose e fiori. In questo articolo vi racconteremo la biografia di un giocatore che è stato capitano, simbolo, storia e tradizione della Croazia oltre che un grande esterno che faceva degli assist il suo vanto: semplicemente Darijo Srna.

Darijo Srna allo Shakhtar Donetsk
Darijo Srna allo Shakhtar Donetsk. Fonte: flickr.com, Autore: Aleksandr Osipov [CC BY-SA 2.0]

– Gli inizi di Darijo Srna

Darijo Srna nasce il primo maggio 1982 a Metković (vicino la Bosnia-Erzegovina) ed è figlio d’arte, il padre, infatti, era un portiere che non ha, però, fatto grandissime fortune. A differenza del papà, però, Darijo decide di prendere una strada leggermente diversa: prova a giocare tra i pali ma poi capisce che il ruolo in cui si trova più ad agio è quello di difensore puro, un terzino di quelli come non se ne trovano più. Comincia così il suo cammino nelle giovanili del GOŠK Gabela e del Neretva Metković dove già si capisce che ha qualità superiori alla media e, non a caso, viene adocchiato dall’Hajduk Spalato, una delle squadre croate più prestigiose.

Alla fine degli anni novanta, ricordiamolo, il movimento calcistico croato vive un periodo di grande magnificenza e la Croazia è una fucina di talenti interessanti (al Mondiale di Francia ’98 per un soffio non sbatte fuori dal torneo la squadra di casa futura campione del mondo). È in questo contesto che il croato inizia la sua avventura nel mondo del calcio.

– L’esplosione all’Hajduk Spalato

Prima di parlare del percorso del giocatore con l’Hajduk Spalato è impossibile non menzionare i suoi problemi riguardanti il tesseramento: Srna viene ingaggiato nel 1998, dopo tantissimi problemi con i tifosi che non volevano affatto un musulmano in squadra. Non va dimenticato che siamo in piena guerra dei Balcani e, quindi, le posizioni si polarizzano sempre di più con l’intolleranza che la fa da padrone anche nello sport. Nonostante ciò è impossibile lasciar perdere un talento del genere quindi il giovane difensore viene comunque ingaggiato ed esordisce a soli diciassette anni. La stagione successiva Srna vince anche la sua prima Prva NHL, lo “scudetto” croato.

Nel 2001 il croato, ormai in pianta stabile tra i titolarissimi della compagine d’appartenenza, partecipa anche alla Coppa UEFA e l’anno dopo vince la seconda Coppa di Croazia (la prima la alza nel 1999). A questo punto, però, le sirene cominciano a suonare e ad aggiudicarselo è lo Shakhtar Donetsk, formazione dove farà la storia del club diventando un vero e proprio pilastro. Lascerà così la squadra croata con la quale vanta un totale di 84 presenze (condite da sette gol) e tre trofei nel palmares per trasferirsi in Ucraina iniziando di fatto quello che sarà il capitolo più importante della sua carriera.

– Una bandiera allo Shakhtar Donetsk

Capitano e giocatore con più presenze nella storia del club, è così che Darijo Srna lascia gli ucraini con cui milita per ben quindici anni calcistici, dal 2003/04 al 2017/18. Procediamo però con ordine: siamo nel periodo dove lo Shaktar comincia a infastidire anche le grandi d’Europa e il giocatore riesce subito a diventare un titolare indiscusso sulla fascia destra.

Il difensore debutta in Champions League contro il Milan nel 2004 e dopo qualche anno comincia anche ad alzare trofei che non siano la Prem”jer-lіha (il campionato nazionale ucraino, vinto ben dieci volte dal giocatore): si comincia nel luglio 2005 con la vittoria della Supercoppa d’Ucraina contro i rivali storici della Dinamo Kiev (ex-squadra di Shevchenko tra i tanti) e un mese dopo è sua una delle reti con cui la sua compagine batte due a zero la Dinamo Zagabria in un personalissimo derby molto acceso.

Per quanto riguarda invece il livello internazionale, nel 2009 Srna trova la consacrazione definitiva. Infatti, se è pur vero che in quell’anno lo Shakhtar Donetsk viene eliminato dalla massima competizione europea, si consola con la vittoria della Coppa UEFA vincendo in finale contro il Werder Brema del brasiliano Diego, futuro acquisto della Juventus.

Darijo Srna capitano
Darijo Srna capitano. Fonte: football.ua, Autore: Олександр Осіпов [CC BY-SA 3.0]
Insieme alla squadra ucraina, il giocatore nel 2011 fa il tris di competizioni nazionali vincendo la Supercoppa d’Ucraina, il campionato e la Coppa D’Ucraina e nella stessa stagione, in Champions League, alterna il dolce e l’amaro. Il suo Shakhtar esce nei quarti di finale contro il super Barcellona di Guardiola però Srna viene comunque inserito dalla UEFA nella formazione ideale a livello europeo, certamente hanno contribuito i suoi cinque assist in nove partite nonostante sia un difensore.

L’unica macchia nella sua magnifica carriera allo Shaktar è sicuramente la positività all’androstenolone nel 2017, in occasione della sfida contro il Napoli. Nessuna pietà per lui da parte di chi deve giudicarlo e quindi l’esterno subisce una squalifica di 17 mesi che gli fa anticipare di fatto tutta la stagione che, poi, sarà l’ultima in Ucraina. Con i “Minatori” il croato totalizza in tutto 536 presenze, un record per il club, accompagnate da 49 reti totali messe a segno oltre a tanti trofei: dieci Prem”jer-lіha, una Coppa UEFA, sette Coppe d’Ucraina e otto Supercoppe D’Ucraina che sono un vero e proprio biglietto da visita per il difensore.

– La parentesi italiana al Cagliari

Conclusa l’avventura ucraina, la Serie A (grazie al Cagliari) ha avuto l’onore di essere l’ultimo campionato in cui abbia giocato Darijo Srna. Nel 2018 il giocatore viene ingaggiato dalla squadra sarda e con gli isolani diviene ben presto, ovviamente, uno dei pilastri sulla fascia destra, seppur con un’età importante e con il turn over imposto a chi viaggia per i 37 anni.

Pur senza segnare, Srna mette a segno quattro assist e si fa apprezzare dai tifosi in tutte le 28 apparizioni raccolte tra Serie A e Coppa Italia prima di annunciare il ritiro dalla squadra e dal calcio giocato via Instagram.

– Darijo Srna e la Nazionale

Anche con la rappresentativa del suo Paese il giocatore riesce ad imporsi diventando capitano della nazionale nel 2009. Un altro record del calciatore è il fatto che partecipa a diverse manifestazioni internazionali: ben sei, infatti, tra Europei e Mondiali (Euro 2004, Germania 2006, Euro 2008, Euro 2012, Brasile 2014 ed Euro 2016) sono le competizioni in cui scende in campo.

Esordisce con la selezione croata nel 2002 contro la Romania e nel marzo del 2003 contro il Belgio segna la sua prima rete. Tra gli episodi che lo rendono protagonista ce n’è uno curioso datato 2006: il CT Bilić lo rimanda indietro dal ritiro della squadra dopo che insieme ad altri due compagni di squadra fa tardi in una discoteca. Ciò non macchia però quello che Srna ha fatto e dato per la sua Croazia: ben 134 apparizioni e 22 goal, non male per uno tra i difensori più amati nella storia del calcio. Attualmente detiene il secondo posto, preceduto da Modric, in quanto a presenze con la maglia della nazionale.

Srna con la maglia della Croazia
Srna con la maglia della Croazia. Fonte: commons.wikimedia.org, Autore: Fanny Schertzer [CC BY-SA 3.0]

– Il ritorno di Srna allo Shakhtar Donetsk (in altra veste)

Una volta appese le scarpette al chiodo, cosa fa Darijo Srna ora? Beh, è rimasto nel mondo del calcio ed è tornato nella squadra dove si è tolto le maggiori soddisfazioni: lo Shakhtar Donetsk in veste, ovviamente, diversa. Il croato, dopo essere stato allenatore in seconda, infatti è diventato il direttore sportivo della squadra ucraina e curerà anche il settore giovanile dall’alto della sua esperienza e preparazione.

Piccola nota a margine: Srna è stato anche menzionato in un articolo della Gazzetta in cui si parlava di calciatori ritirati che avrebbero fatto ancora la loro figura in Serie A. Sicuramente, in un campionato che continua a livellare verso il basso, un’altra stagione – magari non giocando tutte le partite – uno come Srna poteva affrontarla tranquillamente. Resterà, comunque, un calciatore che verrà ricordato nei decenni a venire e per generazioni, almeno in Croazia.

– Conclusioni

Darijo Srna è stato una bandiera nella sua squadra di club e in nazionale, dove ha partecipato a tantissime gare e preso parte a rassegne internazionali come Mondiali ed Europei, dando lustro alla sua Croazia. Il difensore può essere considerato come uno dei più forti terzini degli anni 2000 e nella sua parentesi cagliaritana ha ben figurato, facendo le fortune anche dei fantallenatori che lo hanno preso nelle proprie rose e che lo ricorderanno sicuramente con piacere.