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Luca Toni è senza dubbio uno degli attaccanti più amati dai tifosi italiani e delle squadre dove ha militato. Nonostante nel corso degli anni molti lo abbiano sottovalutato etichettandolo come un giocatore con i piedi poco educati capace di segnare solo di testa, l’emiliano ha dimostrato di essere un attaccante completo segnando gol in svariati modi e caricandosi sempre sulle spalle il peso dell’intero reparto d’attacco. Attaccante titolare nell’Italia laureatasi campione del mondo nel 2006 e macchina da gol in tutte le squadre in cui ha giocato collezionando innumerevoli +3 al fantacalcio, Toni è diventato ben presto il cannoniere “Numero uno”.

Luca Toni attaccante del Bayern Monaco
Luca Toni attaccante del Bayern Monaco. Fonte: flickr.com, Autore: André Zehetbauer [CC BY-SA 2.0]

– Inizio carriera

L’attaccante nasce a Pavullo nel Frignano (in Emilia-Romagna) il 26 maggio 1977 e a tredici anni inizia la carriera con il Modena. In seguito l’emiliano viene riscattato dall’Empoli e mandato in prestito al Fiorenzuola. Dopo una stagione negativa dove colleziona solo due gol in 26 presenze passa alla Lodigiani in Serie C1. Con la squadra romana inizia a far vedere di che pasta è fatto e mette a segno 15 gol in 31 presenze. Nella stagione ‘99/2000 approda al Treviso e, dopo la sua prima stagione in Serie B, viene acquistato dal Vicenza. Proprio con la società vicentina farà il suo esordio in Serie A, il 1° ottobre 2000 e concluderà la stagione con nove gol all’attivo.

La stagione seguente viene acquistato dal Brescia di Carlo Mazzone con cui rimarrà due stagioni e collezionerà 15 gol in 44 presenze.

– Palermo e la definitiva consacrazione

Dopo due anni con le “Rondinelle” viene acquistato dal Palermo e, nella stagione 2003/2004, diventa capocannoniere della Serie B con 30 gol (messi a segno in 45 presenze) e contribuisce in modo fondamentale alla risalita dei rosa-nero in Serie A. Rimane in Sicilia anche l’anno successivo dove realizza 20 reti stagionali e, dopo essersi piazzato al sesto posto con i palermitani, ottiene una storica qualificazione alla Coppa Uefa. È proprio durante la sua permanenza in Sicilia che nasce l’esultanza che lo renderà famoso e amato in tutta Italia: la mano all’orecchio come per dire “Hai visto che gol?”.

– 2006: l’anno d’oro

Nell’estate del 2005 passa alla Fiorentina per dieci milioni di euro e, alla sua prima stagione, si laurea capocannoniere della Serie A con 31 gol conquistando anche la scarpa d’oro (il primo italiano a vincerla). Tutto ciò non basta a Luca che nell’estate del 2006 si rivela uno dei protagonisti fondamentali della spedizione italiana ai mondiali di Germania: l’attaccante realizza una doppietta contro l’Ucraina nei quarti di finale aprendo di fatto le porte al trionfo degli azzurri contro la Germania in semifinale e contro la Francia in finale. Dopo essere arrivato sul tetto del mondo resterà un altro anno in viola per poi passare nel 2007 al Bayern Monaco.

Luca Toni al Bayern Monaco
Luca Toni al Bayern Monaco. Fonte: 1.Bundesliga, Autore: Tsutomu Takasu [CC BY 2.0]

– Luca Toni “Numero uno”

In due stagioni con i bavaresi, l’attaccante vincerà la classifica marcatori, due campionati tedeschi e due coppe di Germania. Nel 2009 gli viene dedicata la canzone “Numero Uno“, interpretata dal conduttore televisivo Matze Knop, che rimase in cima alle classifiche musicali per nove settimane.

– Roma e la parte finale di carriera

A gennaio 2010 il fantacalcio riabbraccia il suo bomber: Toni torna alla Roma ed è protagonista della cavalcata che vede la squadra di Ranieri sfiorare scudetto e Coppa Italia. Lo scudetto mancato sarà il più grande rimpianto in carriera dell’attaccante. Gli anni seguenti sembrano essere quelli di un inevitabile declino: passa al Genoa, poi alla Juve per poi andare all’Al Nasr e tornare a Firenze nel 2012, a 35 anni. Tutto lascia pensare che da lì a poco dia l’addio al calcio e invece stupisce tutti arrivando all’Hellas Verona dove vive una seconda giovinezza. Chi lo ha preso nella propria fantasquadra negli anni veronesi si è trovato una macchina da gol che sembrava avesse finito le cartucce.

Nella stagione 2013/14 l’attaccante mette a segno 20 gol e in quella successiva tocca quota 22 reti divenendo il più longevo capocannoniere della storia della Serie A all’età di 38 anni! La sua ultima partita in Serie A e in carriera (dove segnerà anche la sua ultima rete trasformando un calcio di rigore contro la Juventus) è nel maggio del 2016.

Il cannoniere
Luca Toni al Verona. Fonte: ilnapolista.it

– Opinionista, dirigente e allenatore

Finita la carriera come calciatore, l’ormai ex-attaccante decide di dedicarsi al ruolo di dirigente sportivo del Verona: partecipa al corso per ottenere l’abilitazione e si diploma nel novembre 2016. Dopo aver chiuso il suo rapporto professionale con la società scaligera nel 2017, il bomber emiliano si reinventa anche opinionista sportivo e collabora con Mediaset Premium per poi passare a TV8 e Rai 2 con “Novantesimo Minuto”, ruolo che ricopre tutt’oggi. Oltre ai ruoli televisivi, nel dicembre 2017 consegue la licenza UEFA B/UEFA A diventando di fatto anche un allenatore.

La carriera del poliedrico Toni parla da sola: 157 gol in Serie A, ha vinto per due volte la classifica cannonieri in Serie A e una in Bundesliga oltre ad una scarpa d’oro e un mondiale. Si può certamente dire che l’ex-attaccante sia il “Numero uno” dei cannonieri.