Luca Toni è senza dubbio uno degli attaccanti più amati dai tifosi italiani e delle squadre dove ha militato. Nonostante nel corso degli anni molti lo abbiano sottovalutato etichettandolo come un giocatore con i piedi poco educati capace di segnare solo di testa, l’emiliano ha dimostrato di essere un attaccante completo segnando gol in svariati modi e caricandosi sempre sulle spalle il peso dell’intero reparto d’attacco. Attaccante titolare nell’Italia laureatasi campione del mondo nel 2006 e macchina da gol in tutte le squadre in cui ha giocato collezionando innumerevoli +3 al fantacalcio, Toni è diventato ben presto il cannoniere “Numero uno”.
– Inizio carriera
L’attaccante nasce a Pavullo nel Frignano (in Emilia-Romagna) il 26 maggio 1977 e a tredici anni inizia la carriera con il Modena. In seguito l’emiliano viene riscattato dall’Empoli e mandato in prestito al Fiorenzuola. Dopo una stagione negativa dove colleziona solo due gol in 26 presenze passa alla Lodigiani in Serie C1. Con la squadra romana inizia a far vedere di che pasta è fatto e mette a segno 15 gol in 31 presenze. Nella stagione ‘99/2000 approda al Treviso e, dopo la sua prima stagione in Serie B, viene acquistato dal Vicenza. Proprio con la società vicentina farà il suo esordio in Serie A, il 1° ottobre 2000 e concluderà la stagione con nove gol all’attivo.
La stagione seguente viene acquistato dal Brescia di Carlo Mazzone con cui rimarrà due stagioni e collezionerà 15 gol in 44 presenze.
– Palermo e la definitiva consacrazione
Dopo due anni con le “Rondinelle” viene acquistato dal Palermo e, nella stagione 2003/2004, diventa capocannoniere della Serie B con 30 gol (messi a segno in 45 presenze) e contribuisce in modo fondamentale alla risalita dei rosa-nero in Serie A. Rimane in Sicilia anche l’anno successivo dove realizza 20 reti stagionali e, dopo essersi piazzato al sesto posto con i palermitani, ottiene una storica qualificazione alla Coppa Uefa. È proprio durante la sua permanenza in Sicilia che nasce l’esultanza che lo renderà famoso e amato in tutta Italia: la mano all’orecchio come per dire “Hai visto che gol?”.
– 2006: l’anno d’oro
Nell’estate del 2005 passa alla Fiorentina per dieci milioni di euro e, alla sua prima stagione, si laurea capocannoniere della Serie A con 31 gol conquistando anche la scarpa d’oro (il primo italiano a vincerla). Tutto ciò non basta a Luca che nell’estate del 2006 si rivela uno dei protagonisti fondamentali della spedizione italiana ai mondiali di Germania: l’attaccante realizza una doppietta contro l’Ucraina nei quarti di finale aprendo di fatto le porte al trionfo degli azzurri contro la Germania in semifinale e contro la Francia in finale. Dopo essere arrivato sul tetto del mondo resterà un altro anno in viola per poi passare nel 2007 al Bayern Monaco.
– Luca Toni “Numero uno”
In due stagioni con i bavaresi, l’attaccante vincerà la classifica marcatori, due campionati tedeschi e due coppe di Germania. Nel 2009 gli viene dedicata la canzone “Numero Uno“, interpretata dal conduttore televisivo Matze Knop, che rimase in cima alle classifiche musicali per nove settimane.
– Roma e la parte finale di carriera
A gennaio 2010 il fantacalcio riabbraccia il suo bomber: Toni torna alla Roma ed è protagonista della cavalcata che vede la squadra di Ranieri sfiorare scudetto e Coppa Italia. Lo scudetto mancato sarà il più grande rimpianto in carriera dell’attaccante. Gli anni seguenti sembrano essere quelli di un inevitabile declino: passa al Genoa, poi alla Juve per poi andare all’Al Nasr e tornare a Firenze nel 2012, a 35 anni. Tutto lascia pensare che da lì a poco dia l’addio al calcio e invece stupisce tutti arrivando all’Hellas Verona dove vive una seconda giovinezza. Chi lo ha preso nella propria fantasquadra negli anni veronesi si è trovato una macchina da gol che sembrava avesse finito le cartucce.
Nella stagione 2013/14 l’attaccante mette a segno 20 gol e in quella successiva tocca quota 22 reti divenendo il più longevo capocannoniere della storia della Serie A all’età di 38 anni! La sua ultima partita in Serie A e in carriera (dove segnerà anche la sua ultima rete trasformando un calcio di rigore contro la Juventus) è nel maggio del 2016.
– Opinionista, dirigente e allenatore
Finita la carriera come calciatore, l’ormai ex-attaccante decide di dedicarsi al ruolo di dirigente sportivo del Verona: partecipa al corso per ottenere l’abilitazione e si diploma nel novembre 2016. Dopo aver chiuso il suo rapporto professionale con la società scaligera nel 2017, il bomber emiliano si reinventa anche opinionista sportivo e collabora con Mediaset Premium per poi passare a TV8 e Rai 2 con “Novantesimo Minuto”, ruolo che ricopre tutt’oggi. Oltre ai ruoli televisivi, nel dicembre 2017 consegue la licenza UEFA B/UEFA A diventando di fatto anche un allenatore.
La carriera del poliedrico Toni parla da sola: 157 gol in Serie A, ha vinto per due volte la classifica cannonieri in Serie A e una in Bundesliga oltre ad una scarpa d’oro e un mondiale. Si può certamente dire che l’ex-attaccante sia il “Numero uno” dei cannonieri.